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A tempo lento dal b&b al Vittoriano

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A tempo lento dal b&b al Vittoriano

A tempo lento dal b&b al Vittoriano

Foto di copertina: Christer Strömholm, Nana, Place Blanche Paris, 1961, Particolare, I grandi maestri. 100 Anni di fotografia Leica | © Christer Strömholm

La mostra si articola in 16 sezioni e attraversa la storia degli ultimi 100 anni alla luce, è il caso di dire, di quella rivoluzionaria scatoletta che ebbe i natali nel 1914 ad opera dell’ingegnere tedesco e appassionato di fotografia Oskar Barnack  (1879 – 1936), impiegato nel settore dei microscopi presso l’azienda Leitz.  Si tratta della Leica, la prima macchina fotografica di piccole dimensioni, dunque facilmente trasportabile, che trae il nome da “Leitz” e “camera” e che venne immessa sul mercato nel 1925, determinando un cambiamento epocale.

Fino a quel momento erano state utilizzate macchine ingombranti e la pellicola era costituita da lastre da impressionare, mentre l’idea di Barnack fu di usare le pellicole cinematografiche perforate da 35mm, le cui immagini venivano ingrandite in un secondo momento, rendendo l’intero apparato maneggevole e dunque portatile.

Di qui l’impulso alle foto di reportage, alla street photography, ad un uso della fotografia come strumento di documentazione d’immediata presa sulle realtà più diverse.

Da allora la Leica è divenuta il simbolo della fotografia stessa ed ogni anno la nota azienda tedesca lancia sul mercato nuovi modelli sempre più sofisticati.

Attraverso gli scatti dei fotografi più famosi del mondo, che si sono serviti della Leica, si ripercorre un intero secolo di storia immortalata dalle più diverse prospettive e secondo lo stile proprio di ciascun artista e reporter.

Molti degli scatti in mostra appartengono già al repertorio di immagini indelebili di ciascuno di noi, dal bacio a Times Square nel 1945 di Eisenstaedt, alla diffusissima foto di Che Guevara di Alberto Korda che lo ritrae nel 1960 a L’Avana, alle istantanee di Cartier Bressons, al miliziano spagnolo di Robert Capa, alle fotografie scattate nelle miniere d’oro del Brasile di Sebastião Salgado. Una particolare attenzione è dedicata all’Italia, con opere di fotografi del calibro di Gianni Berengo Gardin, Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.

Rivolgiamo dunque un invito a visitare questa bella mostra, che vede Roma come unica tappa e a soggiornare presso la nostra struttura, la nuova guesthouse Il Tempo lento. Da qui, infatti, con un tragitto in autobus o con una passeggiata che da S. Giovanni raggiunge il Colosseo, prosegue per i Fori Imperiali e si conclude a piazza Venezia, è possibile coniugare passato e presente, arte romana classica e fotografia, gli ultimi cento anni di prestigiosi sguardi internazionali e il nostro sguardo attuale sulle meraviglie archeologiche della città.

 

Fino al 18 Febbraio 2018

Roma

Luogo: Complesso del Vittoriano – Ala Brasini

Sito ufficiale: http://www.ilvittoriano.com